L’onda di panico (di piazza San Carlo)

 

Per fortuna i miei figli sono accesi tifosi granata, altrimenti, con ogni probabilità, sarebbero stati anche loro, sabato sera, nel cuore di Torino, in Piazza San Carlo a godersi lo spettacolo di una finale di Champions League davanti a un maxi schermo insieme ad alcune migliaia di persone. E poi, all’improvviso, a piombare nell’incubo della paura.

Nello stesso momento, a casa, sul divano, davanti alla TV, i loro genitori, avrebbero passato con il fiato sospeso, il cellulare in mano e le lacrime agli occhi, la serata peggiore della loro vita.

Due brevi note:

1. Se mio figlio si cimentasse in uno scherzo tipo quello che pare abbia causato l’onda di panico, oggi mia figlia sarebbe erede unica.
2. Se i miei figli fossero stati vittime dell’onda di panico (vittime in senso stretto, se mi fossi cioè ritrovato a perdere tutto o in parte ciò che ho di più caro), oggi Prefetto, Questore e Sindaco di Torino, a fronte delle loro pilatesche affermazioni, si ritroverebbero con il problema di doversi guardare dalla mia ira, che se strutturalmente tenuta a bada in un uomo incline alla non violenza, deflagra come uno tsunami che travolge tutto e tutti. Senza mediazioni possibili.

Le persone devono assumersi le proprie responsabilità e affrontarne le conseguenze. Vale per il giovane cretino che ha giocato al piccolo kamikaze (se esiste davvero), vale (eventualmente) per i suoi genitori (non li invidio nemmeno un po’), vale per chi ricopre cariche istituzionali (loro, invece, esistono eccome).

Di ominidi che giocano al piccolo Pilato ne abbiamo già in abbondanza. Potrebbero iniziare chiedendo scusa per non aver saputo fare fino in fondo il proprio dovere, per avere sottovalutato in buona fede la situazione, per non avere pensato ad alcune variabili alle quali, forse, di questi tempi, se hai il compito di gestire l’ordine pubblico, devi pensare. Sapendo che non tutto è prevedibile, ma che tu, almeno, ci hai provato.

Sarebbero già a metà dell’opera, ma non lo sono.

Postilla: fossi nei panni del Prefetto di Torino, del Questore e del Sindaco farei un bell’ ex voto alla Madonna della Consolata, Patrona della città. Se sabato nessuno ci ha rimesso la ghirba, trattasi di qualcosa di assai simile al miracolo.

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