LITTLE STONE IN THE SCARPA – Italia Rossa giorno 33

Stabilito che la Quaresima dura quanto promette, e la Quarantena no, questa mattina mi sono alzato con il piede sinistro e, nonostante il sole, invece di essere più buono e sereno in attesa che domani Nostro Signore risorga, ho il bisogno fisico di mandare affanculo Dario.

Dario, è un tipo con il quale ho condiviso brevi tratti della mia pre adolescenza e alcuni degli anni seguenti, senza che questo, però, ci facesse sentire particolarmente legati, anzi. Dopo decenni nei quali ci siamo bellamente ignorati, come spesso capita, l’algoritmo di Facebook ci ha fatto di nuovo incrociare. E siamo diventati “amici”. La piattaforma di Zuck era agli albori e Faccialibro sembrava ancora un bel posto nel quale stare. Da quel primo ritrovarsi, dopo un iniziale ritorno di fiammella, silenzio. Anche perchè il ragazzo era molto, ma molto bilioso. A livelli altissimi, direi intollerabili.

Qualche settimane fa, sempre su Facebook, ho raccontato i primi segni del clamoroso cedimento fisico di mio padre e l’inizio di una fine che rimane imminente.

Dario, come per incanto, sbuca dal nulla e commenta così: “Finalmente! Un pugliese di merda in meno!“. E qualche commento sotto: “Ah, no, pensavo fosse morto. Peccato.

Sulla prima citazione sono certo, sulla seconda temo di avere edulcorato. Ho letto, strabuzzato, vacillato, ho persino represso la voglia di mandargli a casa Hannibal Lecter, ma non ho risposto. Che cavolo avrei potuto scrivergli? Nessun altro si è accorto del commento. Bene, finita lì? Sì e no. È da allora che questa roba mi rumina tra stomaco ed esofago, mi provoca acidità e di questi tempi non va bene.

Ci sono cose che non possono sempre, per forza, passare in cavalleria. Se sei felice per la morte di qualcuno (che tra l’altro manco conosci) perchè hai una tara psicotica che ti rende difficile accettare che qualcuno ti possa sopravvivere, ti concedo sì l’umana pietà, ma credo di avere il sacro santo (soprattuto nella Settimana Santa) diritto, di mandarti affanculo caro Dario. No, non a quel paese, propio affanculo.

Hai presente Aldo in “Tre uomini e una gamba”?. Ecco, quella roba lì.

Buona Pasqua anche a te, idiota,

 

 

 

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