Con buona pace dei teorici della Fase2 (apriamo tutto, anzi no, prolunghiamo il lockdown fino a Natale, aprono i fiorai ma solo quelli che vendono margherite, escono quelli che si chiamano Ugo e possono andare al parco, ma solo il giovedì pomeriggio e per gli altri facciamo una lotteria), la realtà, spesso, ha aspetti di rara semplicità.
Chiedetelo a Cristina, che ha un’avviata agenzia viaggi e, pur essendo piuttosto giovane, ha già una consolidata esperienza alle spalle. Dei meccanismi del turismo sa tutto (o quasi) e una cosa le è già chiarissima: “A maggio, anche se potrò, non riaprirò.”
Strano? Mica tanto. “Il mio settore è stato il primo a essere colpito. Già a febbraio destinazioni tipo Giordania o Mauritius erano off-limits per noi italiani. Poi è stato un crescendo fino al blocco totale.
Finché non ci danno direttive sugli spostamenti cosa dovrei vendere?”
Gli aerei non volano quasi più, i treni sono vuoti etc. etc.. La macchina del turismo è ferma in tutto il mondo.
“Passo la mia giornata a disdire prenotazioni, solo che c’è un problema, e non di poco conto. Chi doveva partire a giugno, per esempio, ha già dato un acconto all’atto della prenotazione e, ora, come da contratto dovrebbe saldare. Sapendo che non partirà“. Quindi? “Con che faccia chiedo il saldo a un cliente in queste condizioni? Primo o poi il Tour Operator busserà alla mia porta e vorrà i soldi. È necessario che il governo si esprima a medio lungo termine, per poterci autorizzare a congelare gli acconti senza chiedere altro“.
A maggio, quindi, è ovvio che la saracinesca dell’agenzia viaggi di Cristina resti chiusa. Alzi la mano chi tra voi programmerà una vacanza nei prossimi mesi. “Resterò a casa a gestire in smart working le pratiche di annullamento sperando che per giugno/luglio venga dato il via libera ai viaggi se non in Europa almeno in Italia.”
Tanto per essere chiari: Cristina oggi NON incassa un euro, ha visto andare in fumo il lavoro fatto da ottobre in poi, deve fare da cuscinetto tra quei clienti che dovrebbero saldare per un viaggio che non faranno e i Tour Operator di mezzo mondo che sono alla canna del gas.
E poi c’è l’affitto del negozio, con tutte le spese correnti annesse e connesse. E le tasse.
“Il padrone dei muri del negozio è stato disponibile e mi ha concesso una dilazione, ma prima o poi dovrò onorare il contratto“. O chiudere baracca e burattini.
Si parla di un bonus vacanze. “Sì, è vero, ma data la situazione, oggi è inutile. La gente ha voglia di viaggiare, non vede l’ora, ma devono esserci le condizioni. Gli hotel devono iniziare a capire come attrezzarsi, idem le compagnie, c’è bisogno di chiarezza ed anche in fretta, perché la stagione sta per partire. Inoltre da un sondaggio è venuto fuori che la maggioranza dei clienti sceglierà la prossima vacanza in base alla flessibilità della prenotazione, non della convenienza, quindi il bonus lascia il tempo che trova.”
Diciamolo: il turismo, oggi, sembra morto. E facciamo finta che andrà davvero così, cioè nel peggiore dei modi possibili, tu hai un piano B? “No. Ho sempre lavorato nel turismo e superati i 40 anni non so come potrei riciclarmi. Sono certa, però, che per il 2021 si ricomincerà a viaggiare come prima, bisogna cercare di resistere”
Qualche soldo arriverà dalle varie iniziative che il Governo sta approntando, “Servono soldi a fondo perduto, non vedo altre strade per restare a galla. Proverò a tirare avanti fino a settembre in qualche modo poi si vedrà“. Soldi a fondo perduto, non è una stupidaggine. Ne scrivo qui. Al momento però non è un’opzione.
Si sopravvive con qualche risparmio e con le risorse familiari. Per un po’. Poi?
La domanda è di una semplicità disarmante: quante “Cristina” ci sono nelle nostre città? Quanti di noi che oggi non sono ancora “Cristina” lo saranno quando inizierà l’effetto domino della crisi economica?
La risposta, sia detto per inciso, non ho voglia di sentirla. Non sarà una Fase2 indolore, per nulla. Prepariamoci con i dovuti unguenti.
Azienda commerciale, la mia.
Saldi fatture di dicembre da incassare.
Aiuti di Stato zero, solo la possibilità di debiti con le banche.
Esempio:
5000,00€.
Per ammortamento da restituire in 24mesi = a €+- 800,00
Regalati alla banca.
5000,00 da restituire in volendo sei )6( anni.
Gli 800,00 che ho gia’ pagato?
Persi.
Quindi tutto il debito + gli interessi.
Se non riesco a restituirli, il Governo garantisce al 85% la banca.
E il cliente?
Deve pagare, recupero coatto, segnalazione Crif
cattivo pagatore.
Non potrà riaprire nulla a suo nome, e se non paga?.Ciao casa di proprietà.
– bocca di fuoco per le imprese-
Esatto, per demolirle.
Fine.