Pur essendo poco più che trentenne, K. vive nel mondo della ristorazione da quasi dodici anni. Lavora a Torino, in zona Santa Giulia, uno dei quartieri più gettonati della movida.
Ha iniziato, come tanti, per pagarsi le tasse universitarie e poi quasi senza rendersene conto, muoversi tra i tavoli di un ristorante è diventato il suo mestiere, lo strumento che l’ha resa indipendente dalla famiglia e le ha permesso di iniziare a costruire la propria.
“Ho messo quasi da parte, l’università – è vero – ma devo anche dire che da quando ho iniziato, a parte la pausa dovuta al Covid, non ho mai passato un giorno senza lavorare.”
UNA STORIA BELLISSIMA?
Sembra l’inizio di una storia bellissima, che racconta di una città che ha un disperato bisogno di manodopera giovane alla quale permettere di costruirsi un futuro, anche attraverso il “mondo del food“.
K. mi guarda perplessa. “Il mondo della ristorazione è duro, i turni sono massacranti, le paghe del tutto inadeguate e gli squali non si contano. Ci ho messo dieci anni per trovare un imprenditore della ristorazione che fosse serio e affidabile, che mi facesse firmare un contratto a tempo indeterminato nel quale lo scarto tra ciò che c’è scritto sulla busta paga e ciò che percepisco davvero è minimo.”
Allora è il momento giusto per fare i conti, proprio partendo dall’esperienza di K. che oggi è una store manager di uno dei ristoranti di proprietà del suo datore di lavoro.ù
CERCASI PERSONALE
In queste settimane K. sta cercando personale per la sala. Vediamo quali sono le condizioni economiche che offre.
Partiamo dai contratti a chiamata (che contratti veri e propri non sono, nel senso che tutelano il datore di lavoro in caso di controlli, ma molto meno il lavoratore). “Diamo 50 euro a servizio. Garantiamo in media 4 servizi a settimana, per un totale di circa 800 euro al mese. La busta paga, però, segna circa un terzo.”
A rispondere sono quasi sempre studenti che hanno bisogno di grande flessibilità. I contratti a chiamata sono utilissimi nei fine settimana e la paga di 50 euro a servizio, secondo l’esperienza di K., è ottima. “C’è chi paga 25 euro a servizio. Spesso 30. 50 euro è una rarità.”
1300 EURO
Invece quanto guadagna un cameriere neo assunto? “Per 7 servizi alla settimana la paga mensile è di 1300 euro, più tredicesima e quattordicesima. Le ore lavorative previste sono 40 e raramente ne facciamo di più.”
E tu invece? “Sono responsabile del ristorante nel quale lavoro e guadagno 1600 euro, più tredicesima e quattordicesima con un tempo indeterminato. Sulla mia busta paga c’è scritto 1490 euro comprensive del rateo sia della tredicesima che della quattordicesima. Al netto sarebbero 1200 euro“.
Quindi un quarto del tuo stipendio è in nero. “Sì, ma non credere sia un eccezione. Soprattutto è la prima volta in vita mia che lo scarto tra busta paga e ciò che guadagno è solo del 25%. Per la realtà della ristorazione torinese, credimi, questo è il paradiso.“
Per la cronaca lo stipendio netto di un insegnante diplomato della scuola secondaria di II grado è, inizialmente, di circa 1.300 euro mensili. Dopo una decina di anni di servizio aumenta a circa 1700 euro netti mensili.
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