Nella scala di valori del senatore #AirolaAlberto, al suo secondo e ultimo (si spera) mandato parlamentare, fermare un cantiere ferroviario è assai più importante che aiutare le persone a non morire in mare. Segnatevelo. Sempre Airola Alberto, due anni fa, quando era capogruppo del #M5s al #Senato, non votò la legge per il riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali (non voleva votare con ex berlusconiani) e non votò la legge sullo #IusSoli (uscirono dall’aula e fecero cadere il numero legale). Segnatevi anche queste performance. Ora, che governa a fianco di un ex berlusconiano di ferro, devoto al Cuore Immacolato di Maria, e debitore verso lo Stato di 49 milioni di euro, Airola ha votato (soffrendo, dice lui, ma solo per non far cadere le ultime speranze di fermare il cantiere della Tav) il #DecretoSicurezzaBis il cui unico scopo è cannoneggiare le #Ong che cercano di salvare migranti alla deriva in mezzo al Mar Mediterraneo. Il prode, scopre così (dichiarazione in aula di ieri, da sentire in loop) che la politica è “sangue e merda” (copyright di #FormicaRino, ex notabile del PSI craxiano). Il filmamaker torinese prestato alla politica e pashdaran della causa #NoTav, ci ha messo una legislatura e mezza per addivenire a cotanta consapevolezza. Meglio tardi che mai. Peccato solo che il sangue in questione sia quello di poveri cristi in fuga dall’’#Africa. Tutto per un treno. Mi verrebbe quasi da bestemmiare.
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