“I confini sono sacri, non possono arrivare in Italia cani e porci“. Lo ha detto davvero, qualche giorno fa, commentando la sentenza dei giudici milanesi che hanno ribadito l’ovvio: il diritto europeo prevale su quello italiano e tutto l’ambaradan che avete tirato su in Albania per “fermare l’invasione dei migranti” è orrendo nella forma e insostenibile nella sostanza. La legge non solo è uguale per tutti e va rispettata, ma difende anche chi nella tenzone è il più debole.

Salvini Matteo, milanese classe 1973, una vita a spese dei contribuenti dal lontano 1993 (prima elezione al Consiglio Comunale di Milano), già convinto sostenitore della Padania Libera, ora ci ricorda che i confini italiani sono sacri. Lui. Che non si è mai preoccupato di spernacchiare tricolore, Presidente della Repubblica, inno di Mameli e feste nazionali. Lui, ora, difende i confini. Ma da chi? Da cosa?

Non solo abbiamo tollerato per decenni, senza ricoverarlo nel repartino della neurodeliri, che propugnasse pubblicamente l’avvento della Padania indipendente e sovrana (che è terrapiattismo da Risiko, sia chiaro), ma lo abbiamo fatto diventare persino vice Primo Ministro di questa sgangherata Repubblica.

Mi rivolgo a te, elettore leghista: ferma il criceto che rapido corre sulla ruota che ti ottunde il pensiero. Ferma quella ruota rutilante è metti in fila i pezzi:

1. noi italiani (dal Veneto alla Sicilia) siamo un popolo di migranti da un paio di secoli. Molti di noi hanno costruito la fortuna delle nazioni nelle quali sono andati. Altri invece hanno portato mafie e camorre varie. 2. Noi che siamo rimasti qui, siamo per lo più un popolo cialtrone e ladro, che vive di furbizia, sotterfugi ed evasione fiscale. Se abbiamo la ventura di un* figli* con la testa a posto scappa all’estero alla prima occasione. 3. L’uomo emigra da quando ha messo piede sulla Terra e non lo ha mai fermato nessuno. Non lo faranno certo due politicanti da strapazzo con l’orbace impolverato che svernano a Pontida una volta all’anno. 4. Siamo al collasso demografico. Che precede quello del welfare. Che apre a quello economico. Fatti due conti e falli in fretta. 5. Solo l’immigrazione potrà garantire un futuro a questo Paese. Pensa alle badanti sudamericane e poi allarga lo sguardo. 6. Visto però che quelli che votano come te sono tanti non è detto che ci si meriti un futuro.