SI PUÒ FARE

Ieri sera sono uscito dalla bolla e sono andato a un dibattito vero, in presenza. Non lo facevo da un pezzo, ero quasi emozionato, l’occasione però era troppo ghiotta per non essere colta al volo.

L’arcivescovo di Torino, Roberto Repole, il sindaco Stefano Lo Russo e il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio si sono seduti dietro un tavolo e, sul palco di un teatro gremito (ho contato non meno di 450 persone), hanno parlato del futuro della città.

L’incontro, che si è tenuto in via Andrea Doria, all’interno del Collegio San Giuseppe, era organizzato dal settimanale diocesano La Voce e Il Tempo.

A moderare il dibattito c’era Alberto Riccadonna, direttore del settimanale, fondatore (e anche direttore) del mensile Torino Storia. Alberto oltre che stimato amico è un giornalista molto informato sui fatti, uno di quelli che con calma e perizia ti stana, non ti permette di buttare la palla in tribuna. Tema della serata: Qual è il bene di Torino?

SI PUÒ FARE

Un titolo diretto, chiaro, senza fronzoli o inglesismi così tanto alla moda. Fuori dalla mia bolla c’è ancora qualcuno che si rivolge al prossimo in modo comprensibile per parlare di politica locale. Incredibile.

La riflessione che provo a condividere qui è semplice e per me, in qualche modo inaspettata.

Prendo a prestito un’amatissima citazione cinematografica degli anni settanta: Si può fare“. Si può parlare di politica in modo pacato, approfondito, documentato, serio e lo si può fare senza nemmeno un accenno di rissa o di polemica fine a se stessa, senza la necessità di assecondare la voglia di sangue dei followers.

Si può fare addirittura in modo che dopo due ore di dialogo tra tre persone che hanno un ruolo importante per Torino, con visioni tra loro molto diverse, 450 persone possano tornare a casa più consapevoli di quando erano entrate.

LA REALTÀ NON È UN ALGORITMO

Uscendo dalla bolla, mettendo tra me e Selvaggia Lucarelli (è solo un esempio, ma rende l’idea), la distanza della realtà, tutto assume un contorno diverso. Possiamo non essere prigionieri dell’algoritmo, possiamo pensare senza l’intelligenza artificiale, possiamo partecipare senza compilare un Google form.

Il merito è di chi ha organizzato l’incontro, che ha fatto una scommessa e, a parer mio, l’ha vinta. Al di là dei contenuti degli interventi (sui giornali trovate resoconti molto dettagliati), ieri si è scritta una piccola, ma importante pagina politica cittadina.

Ho respirato consapevolezza, voglia di dialogare, di capire, di spiegare cosa si fa, come lo si fa, quali preoccupazioni prevalgono, quali strategie si possono mettere in campo.

Il Sindaco mi è parso molto in palla. Sul tema demografico e sulla necessità di dare la cittadinanza ai bambini stranieri nati qui, ha avuto parole nette e piglio battagliero. Bene anche Alberto Cirio quando ha spiegato perchè la sanità piemontese è ridotta male e come sta cercando di venirne a capo. Monsignor Repole, dopo aver messo in un angolo Stellantis, ha confermato ciò che già sapevamo: Torino ora può contare su un Vescovo che a omelia finita, scende in strada e guarda la città negli occhi.

Uscendo dalla bolla non tutto è perduto.

La foto è tratta dalla fotogallery del sito vocetempo.it

Be the first to comment on "SI PUÒ FARE"

Leave a comment

Your email address will not be published.


*