IL NONNO PERFETTO

Più che uno storico, Angelo Del Boca, era “la storia”. Lui, nato 96 anni fa, il secolo breve se lo è vissuto tutto sulla propria pelle. Poi lo ha raccontato con un coraggio e una chiarezza che è talento di pochi.

L’ho incontrato per la prima volta vent’anni fa, in estate. Credo fosse vicino Piacenza, in una specie di piccolo castello dove stava trascorrendo un periodo di vacanza. Lo avevo cercato perchè stavo organizzando un viaggio in Somaliland, un pezzo di Somalia che aveva da poco dichiarato unilateralmente la propria indipendenza.

Non pensavo mi avrebbe dato udienza, invece … Ero emozionato, Del Boca era già un uomo molto conosciuto e stimato. Di Africa sapeva tutto, di Africa “italiana” anche di più. Abbiamo chiacchierato a lungo, lui spiegava e io prendevo appunti. Sembravo uno studente all’università che pendeva dalle labbra del prof. La sua storia personale che si incrociava con la storia collettiva, i suoi ricordi e i suoi studi che facevano da sponda ai documenti storiografici: sarei stato ad ascoltarlo per settimane senza fiatare.

Ci siamo rivisti altre due volte; il mio viaggio in Somaliland è diventato un documentario e lui, insieme a Mimmo Candito, che allora era inviato di guerra de La Stampa (altro uomo di grande spessore e umanità), abbiamo fatto una prima presentazione pubblica di Democrazia in salsa somala.

Fu dopo quella serata che decisi di prendere carta e penna (sì, carta e penna) e di scrivere ad Angelo Del Boca per dirgli che lui era il nonno che avrei sempre sognato di avere. I miei nonni, Sante e Francesco, non li ho mai conosciuti e avrei dato un rene per potere ascoltare le loro storie di ragazzi di inizio Novecento. In mancanza di loro, sognavo Angelo Del Boca, ragazzo che arruolato a forza dai repubblichini, si addestra in Germania, torna e scappa in montagna per aggregarsi ai gruppi partigiani. “Io ho scelto da che parte stare a 17 anni“, mi disse una volta.

Imbucai la lettera in quegli strani mobiletti di metallo rossi appesi al muro vicino agli uffici postali. Dopo una settimana mi arrivò la sua risposta. Era un “grazie” quasi imbarazzato. La conservo nella scatola delle cose importanti.

Angelo Del Boca è morto ieri, ma per fortuna ci ha lasciato tanto.

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