L’anno bisestile era cominciato nel modo peggiore. Con un funerale al quale mai e poi mai avremmo voluto partecipare. Ma è successo. Abbiamo salutato Dado l’11 gennaio e non è stato facile. L’ho raccontato qui.
Poi l’anno ha preso la piega che ha preso.
Ieri è arrivata una foto e un messaggio whatsapp da un villaggio sperduto del Kenya, che almeno in piccolissima parte, ci restituisce quanto ci è stato tolto.
Dopo il funerale si era subito fatta largo una domanda: “In che modo possiamo far sì che Dado possa restare con noi e magari anche dopo di noi?”
La risposta era arrivata quasi subito: “Sosteniamo a suo nome un progetto solidale, qui o altrove poco importa. Facciamo qualcosa di buono con e per lui“.
Così è andata. La foto è questa:
E ill messaggio è questo:
“Gli abitanti del villaggio del Kula Mawedi Baragoi, nella parte settentrionale del Kenya, insieme a Padre Daniel Lorunguiya vorrebbero ringraziare di cuore la famiglia e gli amici di Daniele “Dado” Gambelli per il loro gesto di generosità motivato dall’amore, per aver donato un serbatoio per raccogliere acqua piovana in un’area semi-arida, dove l’acqua è diventata più PREZIOSA DELL’ORO. Siamo orgogliosi di informarvi che in questo momento abbiamo l’acqua pulita in casa, e grazie a voi ci stiamo riprendendo tutto il tempo perduto in questi anni percorrendo chilometri e chilometri alla ricerca di acqua. Non solo: le malattie infettive legate all’acqua sporca si sono ridotte. Non troviamo tutte le belle parole che vorremmo per ringraziarvi. Vi ricordiamo nella preghiera, e che il Buon Signore benedica il vostro lavoro, vi dia buon salute, serenità e accolga Daniele nel suo Regno.”
Se tutto va bene non ci fermeremo al pozzo.
Dado ha iniziato, e non è tempo di fermarci. La vita continua anche e soprattutto adesso.
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