Lo invochi da quando ho memoria. La tua voce arrivava nitida, ogni sera, dalla camera da letto. Prima un sospiro profondo e poi: “San Barsanofrio fammi la grazia“. Fine delle preghiere.
Mamma assecondava (“Sì, vabbuò… la grazia…”) e noi a chiederci in silenzio: “Ma quale grazia chiederà nostro padre?‘”, e soprattutto perchè chiederla a un santo sconosciuto e dal nome impronunciabile? Infine: può essere efficace una preghiera striminzita, per quanto costante, a un santo di quarta fascia?
Solo con l’avvento di internet e la certificazione di Wikipedia, ci siamo arresi all’esistenza effettiva di questo improbabile santo, divenuto inevitabilmente parte della famiglia. Rimane il mistero del tipo di grazia che ogni sera veniva richiesta, anche se qualche idea, col tempo, ce la siamo fatta.
Abbiamo anche creduto a lungo tu fossi l’unico devoto al suddetto santo, invece, sempre grazie alle meraviglie della rete, abbiamo scoperto trattasi nientemeno che del protettore della cittadina di Oria, 180 km a sud di Minervino Murge, tuo luogo natio.
E poi, come dimenticare che hai fatto un anno di seminario? C’è una foto, una sola, che lo testimonia. Eri piccolo, la guerra doveva essere finita da poco, ma dove hai frequentato il tuo anno da piccolo seminarista? Ma a Oria! È lì che hai conosciuto e adottato San Barsanofrio. Sul perchè non hai continuato il seminario le tue risposte sono sempre state vaghe (come sul santo e l’ubicazione del seminario): era lontano, forse scomodo, probabilmente costoso.
Vista a posteriori ci è andata bene. Se Rocchino fosse diventato Don Rocco (che oggettivamente suona più adatto a un boss che a un parroco) in tanti avremmo vissuto un’altra storia.
A me, ti dirò, va bene questa.
Certo, se si potesse lavorare un po’ sul finale non sarebbe male. Vero San Barsanofrio?
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