Mia zia Mina buonanima, spegneva le sigarette nel piatto. Fumava a fine pasto. Ero bambino, a metà strada tra scuola materna e scuola elementare. Detestavo l’odore di nicotina che si mescolava a quello del caffè. Non solo: a volte affogava i mozziconi nel bicchiere (visione orrida), sprigionando così un odore acre e nauseabondo che su di me ha avuto un effetto salutare: non ho mai fumato una sigaretta. Solo la pipa, qualche volta, da ragazzo (faceva figo e anche il mio migliore amico la fumava. Ho smesso presto perchè tra tabacco, stoppino, nettapipe, accendi, stura, pulisci, si spegne e pigia, mi sono rotto le balle non appena ho capito che al gentil sesso zero interessava dell’argomento), poi un mezzo sigaro a Cuba nel 1990 (fatto sul momento, buonissimo) e infine un quarto di spinello sotto un portico di corso Traiano in età avanzata (diciamolo, una gran delusione).
Questa notte, dopo l’ultimo bollettino di guerra di Conte (il Premier, l’allenatore dell’Inter è in quarantena), quando, leggendo on line l’ordinanza, ho notato che tra gli esercizi commerciali superstiti ci sono le tabaccherie, ma non le librerie (le edicole sì, per fortuna), ho smadonnato malamente.
Giusto ieri pomeriggio, subodorando la serrata, un amico libraio che stimo sommamente, mi ha detto in tutta semplicità: “Sante, oltre il corona virus, c’è un’altra cosa che mi preoccupa tantissimo. Se rimango chiuso un mese rischio di andare gambe all’aria. Posso reggere al massimo un paio di settimane“.
Ovviamente ha senso (credo) che le tabaccherie rimangano aperte e ha senso che le librerie chiudano, e non ho idee, proposte, iniziative utili per l’oggi. Il tempo è emergenziale, succedono cose nuove, persone si ammalano, alcune muoiono, altre vengono colpite da uno dei tanti effetti collaterali.
Però, quando finirà, vi chiamo tutti a raccolta e andiamo in gruppo, abbracciati, festevoli, tipo comitiva cuneese in visita alla casa natale di Padre Pio, in quella libreria a comperare libri.
Perchè un libraio indipendente che chiude, non può essere considerato solo un effetto collaterale di una pandemia. E poi, è amico mio.
Seguiranno istruzioni.
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